Le domande più frequenti

NO. Si usa sempre il numero minimo indispensabile di colori per l’ottenimento di quanto voluto.

Avremo in macchina sempre sette colori a disposizione ma si useranno solo quelli necessari fino ad un “massimo” di sette.

NO. Si riproducono fedelmente circa il 90% dei colori speciali. Alcuni colori particolari inoltre, tra cui i fluorescenti e i metallici non sono ovviamente riproducibili. 

In macchina non si deve interagire modificando i colori nel tentativo di raggiungere il risultato voluto. Se ci si attiene ai test e alle linearizzazioni indispensabili prima di procedere con la produzione, il risultato è quello della prova colore senza interventi.

Gli stessi che andrebbero fatti per una normale stampa in quadricromia. Si controllano le densità e le scalette a bordo macchina.

Viene da noi fornita una tavola con i valori da controllare. Stampando con le caratteristiche con cui si è realizzato il test i valori saranno uguali e il risultato è certo.

Non si deve pensare di dover intervenire e questo va visto come un vantaggio, non uno svantaggio.

Se devo intervenire vuol dire che non riesco ad ottenere il risultato e non deve essere così.

Assolutamente SI. Una linearizzazione fatta bene e i parametri scrupolosamente sotto controllo garantiscono il risultato. 

Questo non è possibile. Il cliente approva una prova colore e noi dobbiamo garantire il risultato fedele a quella prova. Eventuali cambiamenti comportano necessariamente il rifacimento dell’impianto a meno che l’intervento non sia selettivo e non coinvolga colori distribuiti in più parti dell’impianto stesso.

I colori speciali si ottengono con la sovrapposizione di un massimo di sette colori. Se unisco più lavori ottenendo un numero di colori che va oltre quelli presenti in macchina non è un problema perchè i colori vengono “miscelati” in fase di realizzazione dell’impianto. Non è dunque vincolante il numero di colori di cui dispone la macchina.